All’interno dell’area occupata da un parco eolico offshore non sono consentite attività antropiche di sfruttamento del mare. Ciò consentirà la ricostituzione degli habitat presenti sui fondali, ora gravemente segnati da anni di pratiche aggressive di pesca e dall’inquinamento, fenomeni che hanno compromesso la biodiversità di delicati ecosistemi. La stessa area rappresenterà, inoltre, una zona di ripopolamento ittico, con indubbi vantaggi per l’ecosistema e per le stesse attività di pesca.

Un parco eolico offshore ha una “scadenza”. Nel caso di Med Wind, la concessione dell’area marittima avrà una durata di 25 anni, al termine dei quali verrà smantellato e in gran parte riciclato, per fare posto a nuove tecnologie in un settore in rapidissimo sviluppo.

All’interno dell’area occupata da un parco eolico offshore non sono consentite attività antropiche di sfruttamento del mare. Ciò consentirà la ricostituzione degli habitat presenti sui fondali, ora gravemente segnati da anni di pratiche aggressive di pesca e dall’inquinamento, fenomeni che hanno compromesso la biodiversità di delicati ecosistemi. La stessa area rappresenterà, inoltre, una zona di ripopolamento ittico, con indubbi vantaggi per l’ecosistema e per le stesse attività di pesca.

Un parco eolico offshore ha una “scadenza”. Nel caso di Med Wind, la concessione dell’area marittima avrà una durata di 25 anni, al termine dei quali verrà smantellato e in gran parte riciclato, per fare posto a nuove tecnologie in un settore in rapidissimo sviluppo.

Prima di iniziare la costruzione del parco, la fauna e la flora marina locali devono essere classificate e monitorate con attenzione, in modo da evitare ogni possibile impatto negativo, con particolare riguardo alle specie protette, tra le quali i cetacei. Particolare attenzione viene riservata anche alle rotte dei migratori, adottando ogni misura necessaria ad evitare interferenze con l’avifauna. Ogni fase di studio deve essere seguita e validata da istituti di ricerca indipendenti.

Med Wind è il perfetto esempio del parco eolico offshore “floating”: insisterà su un’area di circa 800 km2, dove sarà possibile installare fino a 190 turbine, capaci di generare, una volta a regime, una quantità di energia impensabile per altri impianti ad energie rinnovabili, tale da soddisfare il fabbisogno annuo di milioni di famiglie.

All’interno dell’area occupata da un parco eolico offshore non sono consentite attività antropiche di sfruttamento del mare. Ciò consentirà la ricostituzione degli habitat presenti sui fondali, ora gravemente segnati da anni di pratiche aggressive di pesca e dall’inquinamento, fenomeni che hanno compromesso la biodiversità di delicati ecosistemi. La stessa area rappresenterà, inoltre, una zona di ripopolamento ittico, con indubbi vantaggi per l’ecosistema e per le stesse attività di pesca.

Un parco eolico offshore ha una “scadenza”. Nel caso di Med Wind, la concessione dell’area marittima avrà una durata di 25 anni, al termine dei quali verrà smantellato e in gran parte riciclato, per fare posto a nuove tecnologie in un settore in rapidissimo sviluppo.

Prima di iniziare la costruzione del parco, la fauna e la flora marina locali devono essere classificate e monitorate con attenzione, in modo da evitare ogni possibile impatto negativo, con particolare riguardo alle specie protette, tra le quali i cetacei. Particolare attenzione viene riservata anche alle rotte dei migratori, adottando ogni misura necessaria ad evitare interferenze con l’avifauna. Ogni fase di studio deve essere seguita e validata da istituti di ricerca indipendenti.

Med Wind è il perfetto esempio del parco eolico offshore “floating”: insisterà su un’area di circa 800 km2, dove sarà possibile installare fino a 190 turbine, capaci di generare, una volta a regime, una quantità di energia impensabile per altri impianti ad energie rinnovabili, tale da soddisfare il fabbisogno annuo di milioni di famiglie.